Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 9,1-41)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». (...)
Un uomo nato cieco, così povero che possiede soltanto se stesso. E Gesù si ferma proprio per lui. Arriva la prima domanda: perché cieco? Chi ha peccato? Lui o i suoi genitori? Gesù ci allontana immediatamente dall’idea che il peccato sia la spiegazione del male, la chiave di volta della religione. Fa altro: lui libera dal male, si commuove, si avvicina, tocca, abbraccia, fa rialzare. Il dolore più che spiegazione vuole condivisione. Gesù spalma un petalo di fango sulle palpebre del cieco, lo manda alla piscina di Siloe, torna che ci vede: uomo finalmente dato alla luce. Nella nostra lingua partorire si dice anche “dare alla luce”. Gesù dà alla luce, partorisce vita piena. (...)
Dal Commento al Vangelo di P. Ermes Ronchi (qumran2.net)
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AVVISI DELLA SETTIMANA | ||
Martedì 14 marzo, ore 21,00 in Sala Emmaus: Catechesi di Don Gildo Manicardi. La catechesi è aperta a tutti.
Venerdì 24 marzo ore 15,00, ore 18,20 (dopo la Messa delle ore 18,00), ore 21,00: VIA CRUCIS. Astinenza dalle carni.
Ci ha lasciato: Riveglia Sitta ved. Vasani.
Sono iniziate le prenotazioni per la celebrazione degli ANNIVERSARI DI MATRIMONIO. |
Preghiera a San Michele Arcangelo San Michele Arcangelo, nostro Patrono e protettore, |